Consigli dei ragazzi e delle ragazze
I CCRR

I CCRR

Per una sensibilizzazione civica e per il
«Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi»



Premessa:
  • I
    Consigli Comunali dei Ragazzi sono una realtà in diversi Paesi europei. A
    partire
    dal 1979 in Francia, queste forme di rappresentanza dei bambini e degli
    adolescenti
    si stanno diffondendo con grande rapidità, soprattutto grazie alla Convenzione Internazionale sui Diritti
    dell’infanzia
    del 1989.

  • In Italia, negli ultimi
    anni, dopo la ratifica della Convenzione, e anche  sulla
    spinta della Legge 285/97, ne sono
    stati attivati moltissimi, in modo particolare
    nel Centro Italia.

  • L’obiettivo è quello di far
    esprimere i ragazzi e le ragazze in modo coerente: di
    dar loro l’idea di
    fare parte di una comunità, e che da questa comunità si
    devono far sollecitare.
    C’è dunque un compito educativo ed un compito sociale:
    da una parte la comunità
    deve stimolare la curiosità verso l’esterno, l’impegno
    al confronto e  all’assimilazione creativa delle regole;
    dall’altra i ragazzi,
    integrati dialetticamente nella comunità, contribuiscono
    alla formazione di una
    società coesa e di tutti;   

  • L’incontro tra le
    generazioni, infatti, favorisce l’idea di una presa di
    responsabilità comune
    per il futuro, di una crescita comune e condivisa che
    tuteli e promuova, con
    diversi punti di vista, il patrimonio di tutti (dimensione
    pubblica ed
    ambiente)  

  • Da qui il bisogno di
    ascoltarli, di capirli.
È per questi motivi che
riteniamo necessario in primo luogo che si operi un lavoro di sensibilizzazione
dei ragazzi, affinché possano assumere maggiore consapevolezza della dimensione
pubblica e sociale nella quale tutti noi siamo inseriti: “dimensione pubblica”
significa provare a guardare «ciò che c’è fuori», ciò che sta al di là di
quello che succede nella propria casa o nella propria classe.



…e la consulta dei ragazzi… è uno strumento per tutti,
adulti e ragazzi, a disposizione dei ragazzi, che serve a dare una sede di
confronto tra due mondi. Un confronto che può essere difficile per i ragazzi,
ma educativo e stimolante, che li integra maggiormente nella loro comunità, ed
interessante per gli adulti, per capire meglio da un lato e per costruire il
futuro dall’altro.

Il nostro approccio al tema
Il nostro lavoro intende in primo luogo avere
un valore educativo. L’obiettivo è quello che i ragazzi abbiano una occasione
ulteriore di incrementare le loro capacità di senso critico. Come? Provando a
stimolarli a guardare ciò che comunemente non li appartiene, che non fa parte
del loro mondo abituale, ma sempre viene delegato e relegato ad essere «il mondo
degli altri». Gli «altri» possono essere i «grandi», in primo luogo. Ma di
volta in volta saranno le istituzioni, le strade e le piazze delle loro città,
gli immigrati, quelli del paese vicino… tutto ciò che i ragazzi non frequentano
e che non sentono come proprio. Ed il confronto con ciò che è altro è il cuore
di ogni lavoro educativo: uno sforzo che lo sollecita anche ad esercitare
meglio i suoi diritti.
Fatto questo, è possibile istituire il
«consiglio comunale dei ragazzi». Il consiglio comunale dei ragazzi è la sede
per il confronto: un confronto tra diversi, appunto, grandi e più piccini, che
sono giustamente destinati a rimanere tali, ma che in quella sede si possono
ascoltare.

Il lavoro nella scuola
Il lavoro nella scuola è il punto di partenza
necessario. La scuola è infatti il cuore dell’educazione pubblica ed un
organismo fondante dell’intera società. È lì che si forma l’idea di comunità
che i ragazzi coltivano e coltiveranno in futuro.
Con gli insegnanti, occorre, a nostro avviso,
lavorare “in punta dei piedi”, per così dire: non soltanto per disturbare il
meno possibile il loro lavoro di didattica, ma anche perché solo a partire dalla didattica è
possibile fornire ai ragazzi le sollecitazioni adeguate per aumentare la loro
consapevolezza critica e sociale. Il nostro lavoro è infatti un lavoro di facilitazione alla coscienza sociale e
di valorizzazione civica di ciò che i
ragazzi già imparano a scuola. Per questo ci auguriamo che sia possibile darsi
stimoli reciproci, che porti a questo importante obiettivo senza ulteriore carico di lavoro per gli insegnanti, traghettando
ciò che li potrà colpire nella loro normale programmazione.

Obiettivi generali
  • Favorire nei ragazzi, consapevolezza di sé e degli altri, dei propri
    diritti e dei propri doveri, e anche delle proprie capacità;
  • Coltivare nei ragazzi lo spirito critico e la capacità di cooperare;
  • Favorire, nei ragazzi, la libertà di espressione e la manifestazione
    dei propri bisogni, dei propri desideri, delle proprie idee;
  • Conoscere l’importanza del bene comune e salvaguardare il patrimonio
    collettivo;
  • Favorire, nei ragazzi, l’educazione alla partecipazione democratica e
    il suo reale eserciziocome strumento per il cambiamento della città;
  • Dare la possibilità di esprimere la propria opinione a chi non ha
    diritto di voto, affinché i ragazzi siano di stimolo e di pungolo al consiglio
    comunale della città;
  • Avvicinare ragazze e ragazzi alle istituzioni, al loro funzionamento,
    ai meccanismi della rappresentanza e della partecipazione democratica;
  • Favorire l’elaborazione di proposte e interventi che valorizzino il
    punto di vista di ragazze e ragazzi per la qualità della vita;
Tempi e tappe
I passaggi salienti previsti
sono i seguenti:

Prima fase:
organizzazione del lavoro
  • Proposta del lavoro.
    Spiegazione accurata ai docenti del senso e della finalità dell’idea, del suo
    duplice valore, pubblico ed educativo
     
  • Ascolto, da parte di Amici
    della Terra, dei docenti disponibili al progetto, delle loro esigenze, dei loro
    metodi e dei problemi che rilevano nel progetto, e, in generale, delle loro
    diverse impostazioni riguardo alla sensibilizzazione civica e riguardo ai
    diritti del fanciullo;
  • Organizzazione del
    calendario degli incontri in classe di sensibilizzazione civica, lettura del
    territorio, analisi dei problemi e delle risorse locali, preparazione dei
    progetti sui temi.
Seconda fase: attuazione del
progetto
  •  Incontri di educazione e
    sensibilizzazione civica in tutte le classi che aderiscono al progetto.
    Esercitazioni mirate a stimolare l’attenzione su ciò che «sta fuori» dagli
    ambienti più consueti dei ragazzi (casa, scuola, ec.), e ad incoraggiare lo
    sforzo per un confronto
    pensato e ragionato con la vita di una
    comunità e con la dimensione pubblica. Si tratta orientativamente di  QUATTRO incontri da svolgere in ogni classe
    aderente al progetto.
     
  • Assegnazione di tracce da
    far svolgere in gruppo ai ragazzi nelle classi. I gruppi all’interno delle
    classi dovranno confrontarsi sul tema scelto, in modo da alimentare in ognuno
    la coscienza del proprio punto di vista, da lavorare per elaborarlo meglio, e
    da fare in modo che si rendano conto di quello degli altri.
Terza fase: insediamento del CCR
  • valutazione e raccolta degli spunti e delle idee espresse dai ragazzi
    nei lavori di gruppo classi;
     
  • a partire dal lavoro svolto in classe, si provvede a nominare due
    rappresentanti per ogni classe, che andranno a comporre il consiglio comunale
    dei ragazzi;
     
  •  comunicazione alla cittadinanza attraverso diverse forme di
    pubblicizzazione: organizzazione di una mostra dei lavori e dei progetti dei
    ragazzi, invito della cittadinanza all’insediamento del CCR. Insediamento del
    CCR;
        Quarta fase: lavoro
del CCR
  • Attuazione di iniziative e progetti dei ragazzi (lavori in classi e con
    il CCR).
Per ciò che riguarda i
tempi, noi stimiamo che la prima e la seconda parte possano durare cinque mesi,
la terza uno/due mesi, l’ultima tutto il tempo in cui rimarrà in carica il CCR
(1 anno solare secondo i regolamenti del CCR votati dalle amministrazioni
locali). A partire da questa proposta, l’esperienza ha tuttavia dimostrato che
di volta in volta tempi e contenuti del lavoro possano essere variati o
diversificati a seconda delle esigenze e delle fisionomie delle singole realtà
locali. Si prevede inoltre il riconoscimento ufficiale
del C.C.R. e del suo regolamento nello statuto Comunale. Gli esperti di Amici della
Terra Lombardia oltre ad occuparsi dello svolgimento degli interventi previsti
in classe e sul territorio, avranno il ruolo di coordinamento del progetto,
mantenendo continui e costanti rapporti tra l’Amministrazione Comunale, gli
insegnanti e i ragazzi stessi.